giovedì 23 maggio 2019

LA STORIA DELLA PASTA ITALIANA


LA STORIA DELLA PASTA ITALIANA

La pasta è il piatto tipico italiano, un alimento a base di farina, con diverse forme e diversi tipi di cottura (in acqua bollente e sale o con calore umido e salato, ecc); può essere accompagnata da una salsa, da un sugo o da altro condimento di vario genere.
La pasta, abbreviazione dall’italiano pastasciutta, deriva da due vaste e longeve culture gastronomiche, le quali hanno sviluppato questo alimento nel corso di molti secoli in due modi totalmente autonomi e diversi:
-         Quella italiana – con la pasta sfoglia, la pasta ripiena, i famosi spaghetti, i tradizionali maccheroni, la pasta ligure, quella pugliese, siciliana ecc. diffusa in tutto l’Occidente e in ambiti mediterranei.
-         Quella cinese – la pasta shanghiaia, quella pechinese, i wàhntan e i lamiàn. E’ conosciuta e diffusa soprattutto nei paesi asiatici.
Le due tradizioni usano materie prime differenti e tecniche di lavorazione totalmente diverse, non hanno niente in comune per la preparazione, la produzione, la presentazione e la degustazione di questo cibo.
La pasta ha origini molto antiche, dalle valli cinesi dell’oriente alla penisola italica; nella nostra penisola conobbe la fioritura e la varietà che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.


A cura di Sara Grechi
(lavoro svolto nell'ambito del progetto PON "E il naufragar m'è dolce in questo blog")

LA GUERRA DEI ROSES (O COME VI CHIAMATE VOI) - CONCORSO "DAL NOSTRO INVIATO..."


LA GUERRA DEI ROSES     
 (O COME VI CHIAMATE VOI)

Con una diminuzione di matrimoni dal 1998 ad oggi pari al 30%, ed un aumento dei divorzi di circa il 50% relativo allo stesso ventennio, la città di Vigevano si trova ad affrontare un impoverimento a livello familiare con facili ripercussioni sulla futura anagrafica cittadina, come rilevato dai Servizi demografici del Comune.
Non certo una novità, viste le già non facili situazioni economiche, a cui aggiungere responsabilità non sempre condivise all'interno dei nuovi nuclei familiari, difficoltà sorte nel momento coincidente con la fine della cosiddetta “fase dell’innamoramento”, e curiosamente, come afferma lo psicologo Marco Pasero, operante nella città lombarda, difficoltà sessuali, sempre più frequenti, affrontate in differenti modi, dalle coppie da lui assistite.
-Molti- afferma il terapeuta -Trovano faticoso e monotono relazionarsi sessualmente sempre con lo stesso partner- .
-I più giovani- , continua poi , –Tendono ad avere rapporti occasionali in posti di lavoro, locali notturni ed aree di svago come palestre, trasformate all'occorrenza in terreni di caccia per fugaci scappatelle, contrariamente a quanto concerne quella sfera di età compresa tra i 40 e 60 anni, più incline a concentrare i propri amplessi in incontri con vere e proprie professioniste del mestiere-.
Tesi condivisa da Babatumbe e Aminah, ragazze appartenenti alla comunità nigeriana vigevanese, residenti in zona da una decina di anni, che aggiungono – I mariti con alle spalle numerosi anni di matrimonio, che con le mogli non si sentono più liberi di esprimersi, spesso,  vengono da noi per soddisfare le loro fantasie più nascoste -
-Uno dei principali problemi- conferma infatti Pasero -è la mancanza di un dialogo esplicito, riguardante le aspettative, le fantasie e le esigenze che entrambi i partner ripongono nel rapporto sessuale-.
I coniugi, spesso, si distaccano inconsapevolmente l’uno dall’altro, in quanto, la mancanza di un dialogo chiaro in materia sessuale , possa, in realtà, essere l’ inizio di una più amplia problematica all’interno del rapporto coniugale, sfociante solitamente in una fase della relazione definibile “Matrimonio Bianco”, o addirittura nella separazione, come testimoniano i già citati dati relativi ai divorzi, che nell’ultimo ventennio sono passati a registrare dalle 60 alle 118 coppie di ragazzi, che ogni anno, decidono di chiudere la propria relazione.
 -Per matrimonio bianco intendiamo quella fase della relazione priva di amore, nella quale, inevitabilmente, i rapporti sessuali tendono poi ad azzerarsi, evidenziando l’ormai insanabile mancanza di interesse delle controparti- spiega lo psicologo, continuando poi sostenendo quanto anche l’approccio passivo all'atto sessuale da parte di diverse coniugi possa avere come conseguenza la ricerca del piacere in relazioni extra-matrimoniali .
 -Fondamentale, all'interno di una relazione stabile, sarebbe infatti il perenne impegno da ambo i lati, per rendere non solo il rapporto sessuale, ma anche quello sentimentale sempre più stimolante e duraturo nel tempo- constata ancora Pasero, terminando poi con una riflessione sul significato della parola “Famiglia”, che ad oggi, viene precocemente additata a coppie di ragazzi che troppo in fretta decidono di sposarsi, inconsapevoli di sacrifici, responsabilità e compromessi che stanno dietro a una qualsiasi copia degna di definirsi una Famiglia. 

Articolo premiato al concorso giornalistico "Dal nostro inviato".
A cura di Sedino Edoardo, classe V A rim

DIAMO VALORE ALLA CITTA' DELLA CALZATURA (CONCORSO "DAL NOSTRO INVIATO..."


Diamo valore alla città della calzatura!
Poco lontano dal traffico grigio della metropoli milanese, si nasconde una cittadina medievale, che, da sempre, è stata orgoglio dei suoi abitanti: Vigevano. Rinomata per più aspetti, Vigevano è un fiore all'occhiello per i turisti che si aggirano nella provincia di Pavia.
La meravigliosa Piazza Ducale, nel cuore della città, costruita per volere di Ludovico II il Moro, su disegno di Leonardo da Vinci, tra il 1492 e il 1494, è divenuta una delle più famose piazze d’Italia. Gli edifici porticati disposti su tre lati e il maestoso Duomo, dedicato a S. Ambrogio, patrono della città, abbracciano lo sguardo di chi vi accede.
Dalla Torre del Bramante (fine XV secolo, invece, situata nel Castello Sforzesco, nel punto più alto della città, è possibile ammirare uno splendido panorama di Vigevano.
Tanta arte, tanta meraviglia, tanta storia: questa è la nostra città.
La peculiarità di Vigevano, per cui è conosciuta in tutto il mondo, è la manifattura calzaturiera, attiva dall'inizio del XX secolo. Affermatasi durante la prima guerra mondiale, ha raggiunto l’apice durante gli anni cinquanta, grazie all'esportazione di decine di milioni di scarpe, non solo in Italia, ma anche all'estero, così da permettere a Vigevano di guadagnarsi il titolo di “capitale della calzatura”.
Oggi Vigevano è un centro industriale di rilievo nazionale e nota per essere da tempo uno dei principali centri di produzione nel mondo. All’interno del Castello Sforzesco, infatti, è possibile visitare il Museo Internazionale della Calzatura, istituito negli anni ’50. In tale Museo sono conservate calzature provenienti da tutto il mondo e rappresentative dell’evoluzione storica del prodotto. Sono presenti scarpe appartenute a personaggi storici, come la calzatura anni ‘20 di Benito Mussolini, scarpe di personaggi famosi, come la calzatura anni ’60 di Marylin Monroe, e, ancora, le scarpe dei papi, tra cui quelle di Pio XI, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Si trovano esposte, inoltre, collezioni da donazioni e prestiti di aziende e stilisti del settore, quali Ferragamo, Pucci, Pfister, Pollini, Dior, Lagerfeld, Armani, Vuitton e tanti altri.
Il mondo della scarpa e Vigevano, da più di cent’anni, formano un binomio indissolubile!
Simbolo di questo connubio è la scarpa più piccola della collezione del Museo denominata “Mosca”. Realizzata in vero capretto, è dotata di lacci e fiocchetto in punta, è lunga 13 mm, alta 5 mm e larga 6 mm.
Testimonianze storiche di un passato culturalmente importante!
Sono cresciuta in questa realtà che da sempre mi ha affascinata e per affermare la storia e mostrarla a tutti i turisti, ho nel cuore un sogno: poter ammirare all'ingresso della città un monumento che rappresenti “Mosca”: la scarpa più piccola, divenuta la scarpa più grande della città!
Quale migliore emblema per rappresentare la storia, l’arte e l’industria della capitale della calzatura?
Sarebbe un sogno che si trasformerebbe in realtà. Sarebbe ciò che io vorrei, ciò che noi vigevanesi vorremmo.
Un’ulteriore dimostrazione che Vigevano c’è, i vigevanesi ci siamo e la “capitale della calzatura” è qui!

Articolo premiato al concorso giornalistico "Dal nostro inviato".
A cura di Diaby Djenebea, classe I D tur

UNO "STRANO" PERSONAGGIO IN LOMELLINA (CONCORSO "DAL NOSTRO INVIATO..."

Uno "strano" personaggio in Lomellina.


La Lomellina è un territorio ricco di sorprese.
Compreso fra i fiumi Sesia e Ticino, è zona acquitrinosa, felice habitat di flora e fauna tipiche. Oggi però il paesaggio è caratterizzato da monoculture (riso e mais). Da sempre la Lomellina è terra di passaggio: lo era un tempo dai Celti, Romani ed eserciti barbarici(dai Goti ai Longobardi)fino agli Austriaci pur anco i Russi. In queste terre hanno abitato e/o soggiornato personaggi modesti, ma anche celebri: una Teodolinda a Lomello, ad esempio, o un Opicino De Canistris, o un Leone X a Pieve Del Cairo. Anche  nei nostri paesi capita dunque ancora oggi di incontrare personaggi di insolita levatura che, pur non essendo famosi a livello nazionale, hanno tuttavia dedicato molte energie e passione all'arte, alla storia o alla letteratura.
Uno di questi strani personaggi l'abbiamo scovato a Ottobiano, dove vive Giuseppe Papetti, iconografo, pittore, storico, scrittore e conferenziere. Ci siamo recati a casa sua per una breve intervista dove gli abbiamo chiesto le ragioni dei suoi strani interessi. Ci ha detto che fin da ragazzo ha sempre coltivato la passione per il disegno. Ha fatto il maestro elementare, ma da più di 40 anni dipinge icone e arte sacra in genere.
Ha lavorato in Belgio, dove ha conosciuto un maestro russo che l'ha introdotto a questa forma d'arte.
Tra i suoi scritti possiamo trovare: ''L'insigne reliquia della Santa Croce in San Michele a Lomello''(1982), ''Ottobiano: indagine per una ricostruzione storica''(2006)e delle poesie composte tra il 1971 e il 2018.
Per la sua mostra pittorica ''Apocalypsis Jhoannis'' ha scritto un catalogo dove vengono spiegate tutte e 35 le tavole esposte. Questa mostra, a partire dal 2012 è stata ospitata a Ferrera Erbognone, Vercelli, Casale Monferrato e (nel 2014) in castello a Vigevano, per poi avere sede fissa dal 2015 nell'Abazia di Rivolta Scrivia a Tortona.
La Lomellina non è quindi solo una terra di passaggio, con un paesaggio piatto e un  po' noioso, pur con un passato importante: può essere ancora terra ricca di sorprese.
Ospita e alleva personaggi strani, artisti e uomini di cultura, che pur senza raggiungere la celebrità contribuiscono ad arricchire il panorama culturale del territorio.

 Articolo premiato al concorso giornalistico "Dal nostro inviato".
A cura di Alice Dalpedri classe III D tur

giovedì 16 maggio 2019

Tiramisù Vs crema Catalana Vs Macarons


Tiramisù Vs crema Catalana Vs Macarons

Il Tiramisù è un dessert al cucchiaio a base di savoiardi inzuppati nel caffè e ricoperti di una crema composta di mascarpone. Si tratta forse del dolce più amato in Italia e nasce nel 1959 con il nome di “Trancia al mascarpone”. Poiché alcuni clienti ritenevano che questo dolce “tirasse su” di morale per la sua bontà, gli fu attribuito il nome che lo ha reso celebre nel mondo. 
Il tiramisù successivamente si arricchì con una base di pan di Spagna, bagnata con del Marsala e ricoperta da una crema con tuorli e panna.

La crema Catalana invece è un dessert cremoso, sormontato da una pellicola croccante di zucchero caramellato, una copertura di zucchero sulla superficie che anticamente veniva ottenuta grazie a un ferro bollente, mentre oggi – più comodamente – si brucia con un cannello da cucina. 
I Macarons infine sono un dolce tipico francese; sono composti da due dischi di meringa colorata.  Fu la Pâtisserie  Ladurée a ideare la ricetta per la prima volta, stabilendo delle regole tassative, che sono:  l’esterno  dev’essere croccante e avere un interno morbido e cremoso che, con il calore, si deve sciogliere in bocca. 


a cura di El Farssani Ouiame
(lavoro svolto nell'ambito del progetto PON "E il naufragar m'è dolce in questo blog")

domenica 5 maggio 2019

CHAMPAGNE FRANCESE

CHAMPAGNE  FRANCESE

Lo champagne è uno spumante che prende il nome dalla regione francese in cui viene prodotto. Per legge il nome in etichetta può essere solo francese, lo stesso non vale per il metodo di lavorazione, che può variare a seconda delle zone e degli stati, tuttavia la normativa è molto stringente e deve essere seguita alla lettera per ricavare dello champagne di alta qualità, un elemento che aiuta a spiegare il costo elevato. I regolamenti stabiliscono anche la qualità e i prezzi dei vitigni. Un’altra cosa che incide sul prezzo è il metodo di lavorazione; quello classico è lo stesso da secoli, anche se migliorato con le nuove tecnologie, ed è il migliore grazie ai lunghi tempi di maturazione dell’uva e aromatizzazione del vino. Sia la scelta delle tre uve principali sia il metodo di spumantizzazione non sono lasciati al caso, ma sono il frutto di una lunga tradizione.
La Champagne ha un clima particolare, piovoso e freddo, che ostacola la maturazione dell’uva, ma grazie alla spumantizzazione - ottenuta con la seconda fermentazione da parte degli inglesi, per puro caso, aggiungendo lo zucchero per aumentare il tasso alcolico piuttosto povero - il problema è stato risolto. Se le bollicine sono diventate il vino più famoso al mondo bisogna ringraziare anche i britannici, grandi importatori di vino, infatti senza di loro probabilmente sarebbe stato celebre solo a livello locale. Di solito lo associamo a eventi lussuosi e a momenti di festa. 

A cura di Ranieri Rebecca 
(lavoro svolto nell'ambito del progetto PON "E il naufragar m'è dolce in questo blog")