venerdì 25 maggio 2018

Nuestro viaje a Córdoba

Resoconto di viaggio del soggiorno di studio in Spagna organizzato dall’Istituto Casale con l’Associazione Musicopoli. Grazie al gemellaggio con un Istituto d’Arte di Córdoba, la Escuela Mateo Inurria, 66 studenti dei corsi Turismo  e Amministrazione, Finanza e Marketing hanno condiviso una giornata con i coetanei spagnoli vistando i laboratori di scultura, pittura e falegnameria artistica. Alcuni alunni del Casale hanno presentato, in lingua spagnola, gli aspetti artistici della nostra città  alla presenza di un rappresentante dell’UNESCO e di alcuni esponenti del mondo culturale e produttivo di Córdoba. Molto interessante l’esperienza ‘peer to peer’ realizzata alla Mezquita Catedral e all’Alcazar, il palazzo dei re cristiani: la visita dei beni UNESCO in piccoli gruppi è stata guidata da studenti esperti di storia dell’arte e guide turistiche in formazione.
Prof.sse Broli, Cairo, Dabusti, Rustioni.








Calvino diceva: “d’una città non godi le meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere.”

Córdoba è una di quelle città piene di meraviglie artistiche, storiche e culturali ed è per me stata un grande stimolo a scavarmi dentro. Ho vissuto esperienze capaci di farmi rendere conto, un po’ di più, della persona che sono. La condizione del viaggio è quella di tornare diversi: con l’anima più luminosa e con il proprio bagaglio sempre più pieno.

Ogni luogo costituisce un viaggio dentro di me; ogni città che visito mi rende più ricca, curiosa e felice.

Ognuno di noi ha vissuto in maniera e con spirito differente le diverse esperienze che ci sono state proposte. Io, ogni attimo, l’ho vissuto intensamente.

La semplicità, l’atmosfera e le parole profonde di alcune persone sincere hanno reso poetica questa troppo breve settimana.

Ripartirei domani in cerca di tutto quello che non ho visto ancora.

Ripartirei domani, una seconda volta, per immergermi in quella meravigliosa città spagnola, ad ascoltare attentamente ogni parola che le sue piccole stradine sono capaci di sussurrare.

Gaia Coppola, classe 5 B TUR






Personalmente mi sono divertito tantissimo e indubbiamente ho imparato qualcosa in più, sia in ambito linguistico, ovviamente praticando la lingua, sia a livello più generale, visitando posti nuovi mai visti prima.

Sono stato particolarmente colpito dalla Mezquita, una enorme cattedrale che mi ha immediatamente impressionato all'ingresso.

Ho trovato molto bella e interessante, anche essendo arabo, Medinat al Zahara, città bellissima e piena di cultura come del resto tutta Cordoba, ricca di tradizioni diverse fuse tra loro.
Ringrazio tutti per avermi regalato queste emozioni bellissime e questi ricordi indimenticabili.

Seif Seddik, classe 4 B TUR









RECENSIONE I B AFM di “URSUS: 900 PAIA AL GIORNO”




Venerdì 11 Maggio noi della I B AFM ci siamo recati al teatro Moderno per assistere ad uno spettacolo intitolato “Ursus: 900 paia al giorno. La Vigevano che lavorava in fabbrica.”, organizzato e realizzato da ragazzi e insegnanti della scuola L. Casale con la regia di Corrado Gambi.

Gli attori discutevano, tra scene ed interpretazioni divertenti, della nascita della fabbrica Ursus in Italia e nella nostra Vigevano, uno stabilimento che si occupava della produzione di beni derivanti dalla plastica, tra cui soprattutto scarpe.

Fu un grande aiuto per lo sviluppo del nostro Paese che, uscito devastato dalla guerra, si trovava in una difficile situazione economica; infatti, moltissime persone trovarono lì un impiego.

Nella prima parte dello spettacolo i ragazzi erano in silenzio e mimavano la vita dei lavoratori; successivamente una compagna ha tenuto un divertente monologo con protagonista le calzature, interagendo con noi del pubblico. La parte terminale è stata invece centrata sulla realtà della fabbrica Ursus, sui materiali e prodotti chimici usati e sui metodi di produzione.

Il tema della recita mi ha incuriosito poiché non ero al corrente dell’esistenza della fabbrica e non sapevo quanto fosse stata importante per la storia di Vigevano. Gli attori, nonché nostri compagni, hanno espresso perfettamente questi concetti; soprattutto mi ha intrattenuto la loro naturalità e il loro tono convinto e gioioso. L’inserimento di parti divertenti durante lo spettacolo lo ha reso più gradevole da seguire, ma mi hanno annoiato le descrizioni infinite dei materiali usati per la realizzazione di scarpe perché le ho trovate esageratamente particolareggiate. A parte questo sono contenta di aver avuto questa occasione e spero, in futuro, di averne altre similari.
Valentina di Brisco

Inizialmente Vigevano e L’Italia erano in difficoltà a partire dalla crisi del 1929-1930 e soprattutto dopo la Seconda Guerra mondiale e a Vigevano si producevano scarpe in cuoio; dopodiché anche grazie alla grande richiesta degli acquirenti si iniziarono anche a produrre quelle in gomma e l’azienda che fin dalla fondazione le produceva accompagnò il boom della calzatura in gomma. Con il susseguirsi degli anni le produzioni raggiunsero molti milioni. L’Ursus assunse molte persone disoccupate e Vigevano visse una giovinezza economica. Successivamente varie polemiche e le continue crisi la portarono alla chiusura. Uno spettacolo in alcuni tratti noioso pur se educativo ma molto divertente.
Andrea Galantucci


Lo spettacolo mi ha interessato molto visto che trattava di un argomento diverso dal solito e vicino alla vita della mia città. La mia scena preferita ha come protagonista una ragazza che finalmente riesce a comprare le scarpe dell’Ursus che desiderava fin da bambina. Mi è dispiaciuto molto sapere che la fabbrica è stata chiusa lasciando senza lavoro numerosi operai.
Camilla Belisori

I ragazzi sono stati bravi ad esibirsi davanti a tutto il pubblico del Casale e a recitare uno spettacolo non facile. Lo spettacolo è durato circa un’ora e dieci minuti ed essendoci stati pochi episodi comici è risultato in alcune parti un poco noioso.
Alessandro Piccolo

Lo spettacolo teatrale dell’11/05/2018 è durato un’ora e 10 minuti circa in un’ambientazione semplice ma curata, con interpreti vivaci e trama coinvolgente. Il palco era illuminato dalle luci che insieme alla musica hanno contribuito a rendere l’atmosfera piacevole. Infine, la recitazione era credibile, ma allo stesso tempo comica e divertente. La rappresentazione mi è sembrata riuscita grazie al chiaro messaggio che il regista ha voluto trasmettere con lo scopo di far riflettere su un fatto di storia della nostra città.
Jasmine Ballisai

A me lo spettacolo è piaciuto molto perché si poteva vedere com'erano le condizioni di lavoro del passato e soprattutto è stato bello vedere scene forti, come per esempio quando spiegavano la chiusura della fabbrica, e purtroppo molte persone hanno perso il posto di lavoro.
Niccolò Simbula

Lo spettacolo tenuto dai ragazzi del Casale mi è piaciuto sia per le parti comiche, ma anche per avermi fatto conoscere qualcosa di nuovo riguardo Vigevano e la sua storia passata.
Donato Nigro

Lo spettacolo personalmente mi è piaciuto molto e soprattutto la recitazione degli alunni dell'ITS Luigi Casale; infatti non si sono mai bloccati e non hanno manifestato tensione durante lo spettacolo. In futuro mi piacerebbe vedere un altro spettacolo recitato sempre da loro.
Francesco Veneroni


La parte più bella dello spettacolo a mio parere è stata quella in cui una ragazza si metteva a parlare delle sue scarpe, di quanto fossero belle e comode, dicendo anche che le scarpe sono accessori del tutto personali non come magliette o pantaloni; le scarpe devono infatti essere tue, devono essere comode e devi sentirti bene con loro perché ti devono durare una vita. Mi ha molto interessato comprendere che l’Ursus è stata un simbolo importantissimo del boom economico italiano; il suo logo rappresenta un uomo che teneva il toro per le corna, come sogno di forza e di possenza. Lo spettacolo è stato ben recitato e con un'ottima scenografia.
Daniela Parra

La caratteristica che ha reso lo spettacolo interessante è l’atmosfera allegra creata dagli attori, grazie ad alcune battute e momenti divertenti. Un’altra caratteristica che mi è piaciuta è come gli attori siano riusciti a coinvolgere tutti i presenti mentre raccontavano i fatti avvenuti nel passato riguardanti l’industria Ursus.
Fabio Ibrahimi

Prima di tutto mi è piaciuto come i ragazzi hanno interpretato i lavoratori del tempo all’Ursus e poi mi quando hanno fatto l’intervista ai dipendenti di una volta: ho così compreso le condizioni di vita e di lavoro di un’epoca non lontana nella città di Vigevano.
Enrico Rossi

Lo spettacolo a cui ho assistito riguardava la fabbrica calzaturiera ormai fallita Ursus. Ad interpretare la storia dello stabilimento c’erano un gruppo di ragazzi della scuola Casale. Mi è piaciuto come hanno espresso la storia dell’Italia dopo la guerra inserendo scene divertenti, pur rappresentando le difficoltà economiche del nostro Paese. La recita generale mi ha intrattenuto e l’ho trovata ben organizzata e realizzata.
Octavio Constantin