venerdì 2 giugno 2017


DENTRO AL TEATRO:INTERVISTA DOPPIA A CURA DI DUE STUDENTESSE/ATTRICI DI “CUSTODI DI MEMORIA”

Di Lucrezia Dhiei Nguessan e Francesca Silvestri, IIC tur


Francesca intervista Lucrezia

F. – CHE COSA TI HA PORTATO A VOLER FARE TEATRO?

L. – Sono una ragazza costantemente attiva, a cui piace fare sempre nuove cose e vivere esperienze.

F. – QUALI EMOZIONI HAI PROVATO DURANTE LO SPETTACOLO?

L. – Ho provato un mix di emozioni, miscelate come in un drink: ansia, gioia, paura, ma, sopra tutto, spruzzavo gioia da tutti i miei pori; ero carica di adrenalina!

F. – PENSI DI AVER STRETTO AMICIZIE VERE, FACENDO TEATRO?

L. -  Certamente! Ho trovato persone VERE, capaci di mostrarsi per quello che sono, e ho stretto diverse amicizie.

F. – SE NE AVESSI L’OPPORTUNITÁ, RIFARESTI QUESTA ESPERIENZA?

L. – Ovviamente! Perché “non si finisce mai d’imparare”.

F.  - C’È QUALCOSA CHE RICORDERAI PER SEMPRE?

L. – Sì. Che la vita non si limita ad “arrivare a fine giornata”; che ci sono dei doveri; che bisogna imparare ad ESSERE o a NON ESSERE.

F. – CONSIGLIERESTI A QUALCUNO DI FARE TEATRO PER “SCOPRIRE SE STESSO”?

L. – Sì, a chiunque abbia voglia di essere onesto con se stesso, e voglia imparare a valorizzarsi per ciò che è veramente.

F. – AVEVATE UNO SLOGAN NEL VOSTRO GRUPPO?

L. – “Paura del male” (suggerito da Francesca)

.............................................................................................................................

Lucrezia intervista Francesca

L. – CHE EMOZIONI HAI PROVATO DURANTE LO SPETTACOLO?

F. – Ho provato orgoglio per me stessa, perché non credevo di esserne capace; ho provato ansia, perché temevo di “rovinare” lo spettacolo... Alla fine ho provato un po’ di tristezza perché mi mancheranno i compagni di questo laboratorio e il regista (Corrado Gambi n.d.r.)

L. – DURANTE IL LABORATORIO ABBIAMO PARLATO DI TEMI COME LA “SCELTA” E “L’APPROCCIO AGLI ALTRI”; COME TI SEI SENTITA, E COSA HAI PENSATO IN MERITO?

F. – All’inizio mi sentivo un po’ “invasa”, perché sono molto timida e tendo a scappare un po’ dalla società. Sentivo rabbia perché non volevo che nessuno sapesse cose su di me, e ho pensato anche di abbandonare; dopo alcune lezioni ho però capito che ciò mi aiutava ad essere meno timida.

L. – COME TI SENTIVI 5 MINUTI PRIMA DI ANDARE IN SCENA?

F. – Sentivo di non potercela fare. Non mi sentivo pronta; sentivo di aver scordato le mie battute. Ovviamente tutti questi sentimenti sono stati sostituiti dalla gioia di averlo fatto!

L. – COME MAI HAI VOLUTO PARTECIPARE A QUESTO PROGETTO?

F. – In realtà non volevo! È stata Lucrezia a farmi andare la prima volta, dicendomi che tanto avrei potuto evitare di fare lo spettacolo. Ci sono andata, e dopo alcune lezioni ho chiesto al regista se fosse obbligatorio partecipare allo spettacolo... Poi mi avete vista in scena, quindi la risposta la conoscete da voi! J

L. – FARE TEATRO HA IN QUALCHE MODO INFLUITO SULLA TUA PERSONALITÁ?

F. – Certamente! Ho scoperto di essere più coraggiosa di quanto pensassi, e ho scoperto di volerlo fare ancora, perché mi sono sentita veramente IO, e questo non succede spesso.


giovedì 1 giugno 2017

2 A TUR e 2 C TUR al MusiCasale 3.0


Progetto "Conosco il bullo", I A TUR.




Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo (anonimo).

È facile diventare la preda di un bullo, bastano un paio di occhiali, oppure l’apparecchio ai denti, qualche chilo in più, o dichiararsi gay o lesbica. Dico sempre che nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all’età della pubertà. Poi, per il resto della nostra vita, cerchiamo di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo.
(Conchita Wurst).