mercoledì 11 marzo 2020

Perché l'insegnamento è uno scambio...


A tutti gli Studenti e a tutti i Docenti che non si arrendono e, seppur con difficoltà, stanno facendo un lavoro grandioso in questi giorni, dedico le parole di una grande
Donna che ne ha viste ben di peggio dimostrando sempre coraggio, dignità e un’ostinata voglia di andare avanti…

Un giorno mi diedero il compito di consegnare alcuni pezzi di ferro a un operaio e così conobbi il professor Hirschel, un francese che nella vita libera era insegnante di Storia e che aveva suppergiù l’età di mio padre. Era una persona deliziosa, molto dolce, timida, sensibile: mi ricordò immediatamente papà. […]
“Che classe hai fatto?” mi domandò un giorno.
“Quest’anno avrei dovuto fare la terza media”.
“E in Storia, dove sei arrivata?”.
Gli dissi a che punto mi ero fermata con il programma e lui mi fece la sua proposta.
“Facciamo come se fossimo liberi: parliamo di Storia, non di cose tristi”.
Così, ogni volta che gli consegnavo del materiale, nei due minuti che gli occorrevano per catalogare il ferro, lui mi faceva un pezzetto di lezione.
Era bellissimo, perché in quel momento non eravamo prigionieri, eravamo professore e alunna. Per giorni e giorni ci riprendemmo i nostri ruoli e un po’ di libertà. Non vedevo l’ora di arrivare in fabbrica per avere questo contatto con lui.
Con il professor Hirschel ci fu un vero scambio: lui mi regalava il suo sapere e io lo ripagavo con la mia sincera attenzione, con il mio interesse. E, del resto, come avrei potuto non ascoltarlo? Le sue lezioncine erano incredibili: ripercorrevamo grandi eventi del passato vivendo noi stessi in una pagina di storia. Un film nel film”.

[Liliana Segre, Enrico Mentana – La memoria rende liberi, Rizzoli editore, pp. 119/121]

Con tanto affetto
il curatore del Blog CasaleCreativo  

#lascuolanonsiferma

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