La musica non è sempre stata l’orribile accostamento di suoni, rumori e parole a dir poco incomprensibili che è oggi: nell'antica Grecia, precisamente ad Atene, Platone affermò che questa è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo. In epoca relativamente più moderna Bob Marley ha aggiunto che essa può rendere l’uomo libero e Jim Morrison ha spiegato che “un giorno anche la guerra s'inchinerà al suono di una chitarra”, senza dimenticare che è noto che la musica può aiutare le persone incoscienti a svegliarsi dal coma. Durante la seconda guerra mondiale veniva usata anche dai prigionieri ebrei dei campi di concentramento per non pensare alla dura condizione in cui si trovavano. Per quanto riguarda la mia esperienza personale invece, non vado mai via di casa senza un paio di cuffie almeno, ma conosco persone che non ascoltano minimamente musica, eppure penso che non esista neanche un aspetto della quotidianità che non venga trattato nelle canzoni.
Che dire per esempio del cibo nella musica italiana? Ce ne sono di tutti i tipi e generi, anche se può
sembrare strano. Partiamo dalle Tagliatelle di nonna Pina dello Zecchino d’oro del 2003, per proseguire con Barbecue degli Articolo 31 (2014), con Viva la pappa col pomodoro di Rita Pavone (1965) e con Gelato al cioccolato di Pupo (1979). Naturalmente non tutte hanno un significato profondo, alcune sono nate come tormentoni estivi (che hanno avuto anche un notevole successo) o come canzoncine da insegnare ai bambini, ma altre raccontano eventi importanti della storia Italiana. Rita Pavone parla di come la mancanza di cibo porti alla rivoluzione, e di come, quando la lotta per poter fare colazione finisce, finalmente si può mangiare. Gli Articolo 31 raccontano di come i potenti pretendano il controllo del cibo, lasciando morire di fame gli altri.
Allargando lo sguardo alle bevande, in Italia il caffè è sacro, una parte della vita quotidiana che non può mancare; ecco perché molti artisti ne parlano:
- Pino Daniele, con ‘Na tazzulella ‘e caffè, gli ha dedicato un vero e proprio inno
- Fiorella Mannoia, in Caffè nero bollente, lo presenta come un modo per ammazzare il tempo prima della sua vendetta d’amore
- Max Gazzè, in La vita com’è, invece, beve il caffè per distrarsi
Il fatto che nella musica italiana si parli così tanto di cibo, può significare solamente due cose: o gli Italiani hanno un‘ottima inventiva o pensano quasi esclusivamente (per non dire del tutto) a mangiare. Al lettore l’ardua sentenza.
a cura di Arduini Electra
(lavoro svolto nell'ambito del progetto PON "E il naufragar m'è dolce in questo blog")