Venerdì 11
Maggio noi della I B AFM ci siamo recati al
teatro Moderno per assistere ad uno spettacolo intitolato “Ursus: 900 paia al giorno. La Vigevano che lavorava in
fabbrica.”, organizzato e realizzato da ragazzi e insegnanti della
scuola L. Casale con la regia di Corrado Gambi.
Gli attori
discutevano, tra scene ed interpretazioni divertenti, della nascita della
fabbrica Ursus in Italia e nella nostra Vigevano, uno stabilimento che si
occupava della produzione di beni derivanti dalla plastica, tra cui soprattutto
scarpe.
Fu un
grande aiuto per lo sviluppo del nostro Paese che, uscito devastato dalla
guerra, si trovava in una difficile situazione economica; infatti, moltissime
persone trovarono lì un impiego.
Nella prima
parte dello spettacolo i ragazzi erano in silenzio e mimavano la vita dei
lavoratori; successivamente una compagna ha tenuto un divertente monologo con
protagonista le calzature, interagendo con noi del pubblico. La parte terminale
è stata invece centrata sulla realtà della fabbrica Ursus, sui materiali e
prodotti chimici usati e sui metodi di produzione.
Il
tema della recita mi ha incuriosito poiché non ero al corrente dell’esistenza
della fabbrica e non sapevo quanto fosse stata importante per la storia di
Vigevano. Gli attori, nonché nostri compagni, hanno espresso perfettamente
questi concetti; soprattutto mi ha intrattenuto la loro naturalità e il loro
tono convinto e gioioso. L’inserimento di parti divertenti durante lo
spettacolo lo ha reso più gradevole da seguire, ma mi hanno annoiato le
descrizioni infinite dei materiali usati per la realizzazione di scarpe perché
le ho trovate esageratamente particolareggiate. A parte questo sono contenta di
aver avuto questa occasione e spero, in futuro, di averne altre similari.
Valentina
di Brisco
Inizialmente
Vigevano e L’Italia erano in difficoltà a partire dalla crisi del 1929-1930 e
soprattutto dopo la Seconda Guerra mondiale e a Vigevano si producevano scarpe
in cuoio; dopodiché anche grazie alla grande richiesta degli acquirenti si
iniziarono anche a produrre quelle in gomma e l’azienda che fin dalla
fondazione le produceva accompagnò il boom della calzatura in gomma. Con il
susseguirsi degli anni le produzioni raggiunsero molti milioni. L’Ursus assunse
molte persone disoccupate e Vigevano visse una giovinezza economica.
Successivamente varie polemiche e le continue crisi la portarono alla chiusura.
Uno spettacolo in alcuni tratti noioso pur se educativo ma molto divertente.
Andrea
Galantucci
Lo spettacolo mi ha
interessato molto visto che trattava di un argomento diverso dal solito e
vicino alla vita della mia città. La mia scena preferita ha come protagonista
una ragazza che finalmente riesce a comprare le scarpe dell’Ursus che
desiderava fin da bambina. Mi è dispiaciuto molto sapere che la fabbrica è
stata chiusa lasciando senza lavoro numerosi operai.
Camilla
Belisori
I
ragazzi sono stati bravi ad esibirsi davanti a tutto il pubblico del Casale e a
recitare uno spettacolo non facile. Lo spettacolo è durato circa un’ora e dieci
minuti ed essendoci stati pochi episodi comici è risultato in alcune parti un
poco noioso.
Alessandro
Piccolo
Lo
spettacolo teatrale dell’11/05/2018 è durato un’ora e 10 minuti circa in un’ambientazione
semplice ma curata, con interpreti vivaci e trama coinvolgente. Il palco era
illuminato dalle luci che insieme alla musica hanno contribuito a rendere
l’atmosfera piacevole. Infine, la recitazione era credibile, ma allo stesso
tempo comica e divertente. La rappresentazione mi è sembrata riuscita grazie al
chiaro messaggio che il regista ha voluto trasmettere con lo scopo di far
riflettere su un fatto di storia della nostra città.
Jasmine
Ballisai
A
me lo spettacolo è piaciuto molto perché si poteva vedere com'erano le
condizioni di lavoro del passato e soprattutto è stato bello vedere scene
forti, come per esempio quando spiegavano la chiusura della fabbrica, e
purtroppo molte persone hanno perso il posto di lavoro.
Niccolò
Simbula
Lo
spettacolo tenuto dai ragazzi del Casale mi è piaciuto sia per le parti
comiche, ma anche per avermi fatto conoscere qualcosa di nuovo riguardo
Vigevano e la sua storia passata.
Donato
Nigro
Lo spettacolo personalmente mi è
piaciuto molto e soprattutto la recitazione degli alunni dell'ITS Luigi Casale;
infatti non si sono mai bloccati e non hanno manifestato tensione durante lo
spettacolo. In futuro mi piacerebbe vedere un altro spettacolo recitato sempre
da loro.
Francesco Veneroni
La parte più bella dello spettacolo
a mio parere è stata quella in cui una ragazza si metteva a parlare delle sue
scarpe, di quanto fossero belle e comode, dicendo anche che le scarpe sono
accessori del tutto personali non come magliette o pantaloni; le scarpe devono
infatti essere tue, devono essere comode e devi sentirti bene con loro perché ti
devono durare una vita. Mi ha molto interessato comprendere che l’Ursus è stata
un simbolo importantissimo del boom economico italiano; il suo logo rappresenta
un uomo che teneva il toro per le corna, come sogno di forza e di possenza. Lo
spettacolo è stato ben recitato e con un'ottima scenografia.
Daniela Parra
La caratteristica che ha
reso lo spettacolo interessante è l’atmosfera allegra creata dagli attori,
grazie ad alcune battute e momenti divertenti. Un’altra caratteristica che mi è
piaciuta è come gli attori siano riusciti a coinvolgere tutti i presenti mentre
raccontavano i fatti avvenuti nel passato riguardanti l’industria Ursus.
Fabio
Ibrahimi
Prima
di tutto mi è piaciuto come i ragazzi hanno interpretato i lavoratori del tempo
all’Ursus e poi mi quando hanno fatto l’intervista ai dipendenti di una volta:
ho così compreso le condizioni di vita e di lavoro di un’epoca non lontana
nella città di Vigevano.
Enrico
Rossi
Lo
spettacolo a cui ho assistito riguardava la fabbrica calzaturiera ormai fallita
Ursus. Ad interpretare la storia dello stabilimento c’erano un gruppo di
ragazzi della scuola Casale. Mi è piaciuto come hanno espresso la storia
dell’Italia dopo la guerra inserendo scene divertenti, pur rappresentando le
difficoltà economiche del nostro Paese. La recita generale mi ha intrattenuto e
l’ho trovata ben organizzata e realizzata.
Octavio
Constantin