giovedì 15 giugno 2017
giovedì 8 giugno 2017
venerdì 2 giugno 2017
DENTRO
AL TEATRO:INTERVISTA DOPPIA A CURA DI DUE STUDENTESSE/ATTRICI DI “CUSTODI DI
MEMORIA”
Di Lucrezia
Dhiei Nguessan e Francesca Silvestri, IIC tur
Francesca intervista Lucrezia
F. – CHE COSA TI HA PORTATO A VOLER FARE TEATRO?
L. – Sono una ragazza costantemente attiva, a cui piace fare
sempre nuove cose e vivere esperienze.
F. – QUALI EMOZIONI HAI PROVATO DURANTE LO SPETTACOLO?
L. – Ho provato un mix di emozioni, miscelate come in un drink:
ansia, gioia, paura, ma, sopra tutto, spruzzavo gioia da tutti i miei pori; ero
carica di adrenalina!
F. – PENSI DI AVER STRETTO AMICIZIE VERE, FACENDO TEATRO?
L. - Certamente! Ho
trovato persone VERE, capaci di mostrarsi per quello che sono, e ho stretto
diverse amicizie.
F. – SE NE AVESSI L’OPPORTUNITÁ, RIFARESTI QUESTA ESPERIENZA?
L. – Ovviamente! Perché “non si finisce mai d’imparare”.
F. - C’È QUALCOSA CHE
RICORDERAI PER SEMPRE?
L. – Sì. Che la vita non si limita ad “arrivare a fine giornata”;
che ci sono dei doveri; che bisogna imparare ad ESSERE o a NON ESSERE.
F. – CONSIGLIERESTI A QUALCUNO DI FARE TEATRO PER “SCOPRIRE SE
STESSO”?
L. – Sì, a chiunque abbia voglia di essere onesto con se stesso,
e voglia imparare a valorizzarsi per ciò che è veramente.
F. – AVEVATE UNO SLOGAN NEL VOSTRO GRUPPO?
L. – “Paura del male” (suggerito da Francesca)
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Lucrezia intervista Francesca
Lucrezia intervista Francesca
L. – CHE EMOZIONI HAI PROVATO DURANTE LO SPETTACOLO?
F. – Ho provato orgoglio per me stessa, perché non credevo di
esserne capace; ho provato ansia, perché temevo di “rovinare” lo spettacolo...
Alla fine ho provato un po’ di tristezza perché mi mancheranno i compagni di
questo laboratorio e il regista (Corrado Gambi n.d.r.)
L. – DURANTE IL LABORATORIO ABBIAMO PARLATO DI TEMI COME LA “SCELTA”
E “L’APPROCCIO AGLI ALTRI”; COME TI SEI SENTITA, E COSA HAI PENSATO IN MERITO?
F. – All’inizio mi sentivo un po’ “invasa”, perché sono molto
timida e tendo a scappare un po’ dalla società. Sentivo rabbia perché non
volevo che nessuno sapesse cose su di me, e ho pensato anche di abbandonare;
dopo alcune lezioni ho però capito che ciò mi aiutava ad essere meno timida.
L. – COME TI SENTIVI 5 MINUTI PRIMA DI ANDARE IN SCENA?
F. – Sentivo di non potercela fare. Non mi sentivo pronta;
sentivo di aver scordato le mie battute. Ovviamente tutti questi sentimenti
sono stati sostituiti dalla gioia di averlo fatto!
L. – COME MAI HAI VOLUTO PARTECIPARE A QUESTO PROGETTO?
F. – In realtà non volevo! È stata Lucrezia a farmi andare la
prima volta, dicendomi che tanto avrei potuto evitare di fare lo spettacolo. Ci
sono andata, e dopo alcune lezioni ho chiesto al regista se fosse obbligatorio
partecipare allo spettacolo... Poi mi avete vista in scena, quindi la risposta
la conoscete da voi! J
L. – FARE TEATRO HA IN QUALCHE MODO INFLUITO SULLA TUA
PERSONALITÁ?
F. – Certamente! Ho scoperto di essere più coraggiosa di quanto
pensassi, e ho scoperto di volerlo fare ancora, perché mi sono sentita
veramente IO, e questo non succede spesso.
giovedì 1 giugno 2017
Progetto "Conosco il bullo", I A TUR.
Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo (anonimo).
È facile diventare la preda di un bullo, bastano un paio di occhiali, oppure l’apparecchio ai denti, qualche chilo in più, o dichiararsi gay o lesbica. Dico sempre che nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all’età della pubertà. Poi, per il resto della nostra vita, cerchiamo di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo.
(Conchita Wurst).
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